Mal di schiena lombare: quali sono le cause e come guarire velocemente…

mal di schiena lombareSe stai leggendo questo articolo sarai sicuramente uno dei 15 milioni di italiani che soffrono, più o meno spesso, di mal di schiena lombare (lombalgia).

In questo articolo, oltre a vedere quali sono le cause principali che determinano il mal di schiena, vedremo anche cosa fare per guarire nel minor tempo possibile e cosa evitare per non peggiorare la situazione.

Le statistiche dicono che l’85% degli adulti soffrono di lombalgia almeno una volta nella vita e 6 su 10 (quindi il 60%), ne soffre ogni settimana.

Il disturbo può andare da un semplice fastidio o pesantezza, fino al temutissimo “colpo della strega”, cioè un blocco improvviso caratterizzato da forte dolore che impedisce di muovere liberamente la colonna lombare.

Il dolore può comparire in modo graduale, con l’avanzare dell’età e la degenerazione articolare, oppure in modo brusco ed improvviso, magari in seguito ad uno sforzo o a posture scorrette mantenute a lungo.

La durata del mal di schiena può variare da pochi giorni, fino a svariati mesi in base alla causa che l’ha determinato, all’entità del danno, ecc.

Prima di continuare, ti consiglio di scaricare i 3 video gratuiti che ho preparato sul mal di schiena, come curarlo e fare in modo che non torni più in futuro.

Indice dell’articolo:

Perché soffriamo di mal di schiena e quali sono le cause che lo scatenano

Sono state individuate oltre mille cause di mal di schiena.
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Gli studi però hanno evidenziato che l’80% (ma per la mia esperienza anche di più) dei casi di dolore lombare, sono dovuti non a cause specifiche, cioè a patologie del rachide, ma a posture e movimenti scorretti, stress, scarsa forma fisica, sedentarietà e soprattutto, scarsa conoscenza della propria colonna vertebrale.

Oltre queste, che sono le cause più frequenti, ce ne sono ovviamente altre che possono essere più gravi e che vanno quindi escluse attraverso la diagnosi differenziale, ad esempio: tumori, scivolamenti vertebrali, stenosi, osteoporosi, artrite reumatoide, ecc…

Vediamo brevemente uno ad uno i fattori di rischio più frequenti:

  • Posture e movimenti scorretti

Si definiscono scorretti quei movimenti e posture che non rispettano le curve fisiologiche del rachide, soprattutto se ripetuti frequentemente e se mantenuti per molto tempo.

Questi movimenti provocano dei microtraumi alle strutture della colonna (legamenti, dischi intervertebrali, ecc), la pressione sui dischi aumenta e di conseguenza, col tempo, finiscono per danneggiarsi, dando luogo a protrusioni o ernie.

  • Stress

Lo stress, l’ansia, la tensione, tendono ad irrigidire i muscoli, fanno diventare la colonna meno elastica e flessibile. Una colonna poco flessibile è una colonna debole e più facilmente soggetta a traumi.

  • Scarsa forma fisica e sedentarietà

Se facciamo poco movimento, non facciamo sport, la colonna vertebrale anche in questo caso diventa rigida e poco flessibile. Allo stesso tempo, i muscoli che hanno il compito di stabilizzare la colonna diventano più deboli e non svolgono adeguatamente il loro ruolo di stabilizzazione.

  • Scarsa conoscenza della propria colonna vertebrale

Conoscere la colonna, come è strutturata, come svolgere correttamente i movimenti per non danneggiarla e come evitare invece tutti i movimenti e le posture scorrette, permette, in base alla mia esperienza, di ridurre almeno del 90% le possibilità di incorrere in un episodio di lombalgia acuta. Inoltre permette di sapere come reagire e come ridurre il dolore nel caso si presenti.

La buona notizia è che la quasi totalità delle lombalgie, si possono risolvere senza farmaci né tantomeno interventi chirurgici, ma semplicemente con esercizi che puoi svolgere comodamente da casa.

Questo è l’obiettivo del mio corso, del quale puoi scaricare i primi 3 video gratuitamente da qui.

Mal di schiena lombare: quali sono i sintomi?

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Ovviamente il sintomo principale è il dolore, che può essere circoscritto e limitato alla parte centrale della colonna lombare, oppure estendersi ai lombi, al gluteo, alla coscia, alla gamba e fino al piede.

Nel caso in cui il dolore si estenda all’arto inferiore, si parla di lombo-sciatalgia, cioè dolore che si estende lungo il decorso del nervo sciatico.

Molto spesso il dolore si associa ad altri sintomi, quali:

  • Rigidità muscolare
  • Formicolio o bruciore (che si estende spesso alla gamba)
  • Difficoltà di movimento (i movimenti sono spesso limitati dal dolore, dalla rigidità e dal blocco articolare dovuto allo spostamento dei dischi intervetrebrali)

Altri sintomi meno frequenti possono essere: riduzione della forza, zoppia, intorpidimento, deficit di sensibilità, difficoltà a controllare gli sfinteri, ecc.

Mal di schiena lombare: perché è importante una diagnosi corretta e precisa

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mal di schiena lombareCome per ogni patologia, al fine di individuare una cura adeguata, efficace e su misura, è fondamentale una diagnosi corretta, che vada ad individuare la causa scatenante del mal di schiena.

Un errore che viene fatto quasi sempre infatti, è quello di curare i sintomi (dolore, rigidità, ecc) con farmaci, massaggi, terapie strumentali, ecc…

Il problema è che curare il sintomo non risolve il problema se non viene eliminata la causa scatenante.

Se ad esempio il mio mal di schiena è dovuto ad una protrusione del disco dovuta ad una postura scorretta, non risolverò assumendo farmaci antidolorifici o antiinfiammatori.

Dovrò andare a correggere la postura ed a ridurre lo spostamento discale. Di conseguenza, una volta eliminata la causa del problema, i sintomi scompariranno.

Ne parlo in modo più approfondito e dettagliato nei 3 video gratuiti su come curare il mal di schiena, che puoi scaricare da qui.

Ma come si fa una diagnosi corretta?

L’unico professionista sanitario che può effettuare diagnosi è il medico, quindi il primo step è rivolgersi al proprio medico di base oppure direttamente ad uno specialista.

In molti casi, un bravo specialista, può fare una prima diagnosi mediante l’esame obiettivo e l’anamnesi.

L’esame obiettivo consiste in una serie di test e valutazioni che permettono al medico di individua quali sono i movimenti che provocano dolore e di conseguenza si fa un’idea delle possibili cause.

L’anamnesi consiste in una serie di domande che il medico rivolge al paziente, al fine di individuare i fattori di rischio e il possibile evento scatenante.

Se il medico ritiene che non siano sufficienti, può prescrivere esami di approfondimento, come la risonanza magnetica, la TAC, o la radiografia.

La radiografia serve a individuare o escludere eventuali patologie ossee, come artrosi, scivolamenti vertebrali ecc.

TAC e risonanza invece permettono una visione più approfondita anche dei tessuti molli (legamenti, dischi intervertebrali) e di valutare in modo più preciso la causa della lombalgia.

Mal di schiena lombare: cure, rimedi ed esercizi

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Come abbiamo visto il problema è quasi sempre di origine meccanica, quindi è logico comprendere che non basta agire sui sintomi, cioè ad esempio ridurre il dolore con farmaci antidolorifici, antinfiammatori, massaggi, ecc.

Non è sufficiente perché in questo modo non si agisce sul problema che causa il dolore ma solo sul sintomo. La protrusione, o peggio ancora l’ernia, non rientrano grazie ai farmaci. Restano lì pronte a ri-scatenare il dolore non appena cessa l’effetto antidolorifico.

Vediamo quali sono i trattamenti più comuni e perché spesso non sono efficaci. Se vuoi approfondire leggi anche gli articoli dedicati ai rimedi più efficaci e le come curare il mal di schiena in modo naturale.

  • Farmaci

Come già detto, la stragrande maggioranza delle lombalgie sono di origine meccanica. I farmaci agiscono sui recettori del dolore o sull’infiammazione, attenuando temporaneamente i sintomi. Non esistono però farmaci che abbiano un effetto sul problema meccanico, cioè sulla protrusione o sull’ernia.

Si può ricorrere ai farmaci come soluzione di emergenza se il dolore è insopportabile, ma non sono assolutamente efficaci come cura risolutiva.

  • Riposo a letto

Sono ormai diversi gli studi che hanno provato che il riposo a letto non accelera la guarigione anzi, in alcuni casi l’immobilità favorisce la rigidità e l’indebolimento dei muscoli stabilizzatori, aggravando ancor più il problema. Se la lombalgia è talmente grave da costringere a letto è bene limitare questo periodo a massimo 2-3 giorni.

  • Agopuntura

Così come per i farmaci, l’agopuntura agisce sul dolore, ma non sulla causa meccanica del problema.

  • Terapia strumentale antalgica, Laser, ultrasuoni, T.E.N.S., Tecar, ecc

Stessa cosa detta per i farmaci e l’agopuntura: non hanno effetto sulla causa meccanica del problema.

  • Chiropratica ed osteopatia

Le manipolazioni hanno dimostrato una certa efficacia se effettuate da mani esperte, perché comunque vanno ad agire sulla colonna favorendone il ri allineamento.

Sono invece estremamente pericolose se praticate da operatori non competenti. Il problema è che le manipolazioni da sole non hanno un effetto duraturo per il semplice fatto che se si riallinea la colonna, ma non si insegna al paziente come gestirla, come evitare che il disco si danneggi ulteriormente e come renderla più sana e forte… è solo questione di tempo, la lombalgia tornerà.

  • Ossigeno – ozono terapia

Negli ultimi anni ha preso molto piede questo metodo di trattamento che consiste nel somministrare una miscela di ossigeno e ozono per via iniettiva locale. L’azione di questa miscela sul disco è quella di decomprimere l’ernia e ridurne le dimensioni, di conseguenza si riduce anche la pressione sulle strutture circostanti ed il dolore si diminuisce.

Hanno dimostrato una certa efficacia in molti casi, per quanto sia fondamentale che venga fatta da mani molto esperte. Come già detto per le manipolazioni però, se non si istruisce il paziente su come gestire la propria schiena e non si segue un piano di esercizi per renderla più stabile e resistente ai traumi, prima o poi si andrà incontro ad altri episodi di lombalgia.

  • Intervento chirurgico

E’ da considerare solo come ultima spiaggia dato che la quasi totalità dei casi di lombalgia sono risolvibili con autotrattamento o trattamenti conservativi. Essendo una zona vicinissima al midollo, alle radici nervose ecc, si tratta di interventi estremamente delicati e non privi di rischi.

  • Esercizi ed autotrattamento

Nella maggior parte dei casi di mal di schiena, al fine di eliminare il dolore ed evitare che si ripresenti in futuro, è necessario riequilibrare le strutture della colonna in modo da decomprimere i dischi intervertebrali (questo di conseguenza elimina il dolore perché non c’è più la compressione sulle strutture adiacenti).

Appare fondamentale quindi, affinché non si verifichino recidive, che:

  • Impariamo ad assumere posture corrette ed a mantenerle senza sforzo
  • Impariamo come muoverci, sollevare pesi e fare qualsiasi attività senza sovraccaricare la schiena
  • Ci prendiamo cura della nostra colonna con esercizi che la rendano molto più flessibile, stabile e resistente ai traumi.

Queste ovviamente sono tutte cose che devi fare tu in prima persona. Certo, puoi rivolgerti a professionisti che, se bravi e competenti, potrenno aiutarti a decomprimere i dischi, ma il lavoro sulla tua postura e gli esercizi per rendere flessibile e stabile la schiena, dovrai farli tu.

Sono un fermo sostenitore del fatto che, per avere risultati duraturi sia fondamentale imparare a gestire autonomamente la propria colonna. Non ci sono alternative.

A tal proposito ti consiglio di accedere ai 3 video gratuiti che ho preparato sul mal di schiena e come curarlo con l’autotrattamento.

Mal di schiena lombare con dolore alle gambe

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Come abbiamo visto, il dolore da lombalgia è dovuto, nella maggior parte dei casi, dal disco che fuoriesce dalla sua posizione naturale e va a comprimere le strutture nervose.

In caso di protrusione, il disco arriverà a comprimere il legamento longitudinale posteriore e questo provoca un dolore lombare centrale.

Se invece c’è un ernia che sporge lateralmente, può comprimere una radice nervosa e quindi il dolore di irradia all’arto inferiore.

Le ernie e le protrusioni si verificano maggiormente tra la quarta e la quinta vertebra lombare (L4-L5). In questo caso l’ernia può provocare una lombosciatalgia, cioè un dolore che si irradia lungo il decorso del nervo sciatico, ossia nella parte posteriore della coscia, della gamba, fino al piede.

Più l’ernia è grave, maggiore sarà la compressione sul nervo. Una piccola protrusione può dare dolore centrale e arrivare magari fino al gluteo. Se l’ernia è più grande, la zona interessata sarà più ampia, fino a raggiungere la gamba ed il piede.

Mal di schiena lombare al risveglio (colpa del materasso?)

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Molto frequentemente capita, a chi soffre di lombalgia, di svegliarsi con dolore, rigidità e difficoltà a muoversi, che diminuiscono pian piano quando ci si inizia a muovere, a fare i primi passi, ecc.

La tendenza in questo casi è quella di dare la colpa al materasso, ma è veramente lui il problema?

Quasi sempre NO.

Non sto dicendo che un materasso di scarsa qualità sia uguale ad uno di buona qualità, ma che da solo un buon materasso non risolve quasi mai il problema.

Alla radice del dolore mattutino c’è infatti un problema articolare (discopatia, artrosi, ecc).

Se infatti soffriamo abbiamo una protrusione, al mattino sentiremo più dolore perché la colonna è stata immobile per molte ore ed i primi molvimenti sono particolarmente fastidiosi.

Quindi cambiare materasso non è mai la prima opzione. E’ sempre necessario effettuare una diagnosi precisa, curare la causa del problema e stabilire una strategia di trattamento adeguata.

Conclusione

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Al termine di questo lungo articolo sulla lombalgia, spero di averti dato informazioni utili per capire meglio il problema e come risolverlo, non solo nell’immediato, ma nel lungo termine, in modo da evitare recidive e ricadute.

Se non l’hai ancora fatto, scarica i 3 video gratuiti, che fanno parte del mio Metodo di autotrattamento per imparare come prenderti cura della tua schiena.

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